// di Marcello Marinelli //
Quando una storia prende vita e i protagonisti litigano con lo scrittore che li ha creati, i rischi per protagonisti possono essere elevati
Oggi venerdì 11 febbraio 2017, Alfredo e Lucilla stanno provando un passo di danza.
Alfredo domanda a Lucilla
“E’ venerdì” risponde Lucilla
“Si ma che numero del mese è oggi?”
“E’ venerdì 10 febbraio 2017, perché?”
“Perché qualcuno, non so con precisione chi, ha scritto iniziando questa storia ‘Oggi venerdì 11 febbraio’ e a me pareva che fosse il 10 febbraio come confermi anche tu, e no so perchè questo qualcuno inizia scrivendo una cazzata”
Una voce fuori campo si inserisce (è lo scrittore, si fa per dire)
“Perché Alfredo a te cosa importa come inizio io una storia e poi vacci piano con le parole offensive, Io inizio una mia storia scrivendo quello che mi pare, non devo rendere conto a te di quello che scrivo, che fra l’altro se io non non ti avessi inventato, tu neanche saresti mai esistito”
“Va bene ma visto che tu mi hai inventato voglio dire la mia su questo inizio e poi se mi hai reso protagonista il mio parere varrà qualcosa no? caro il mio scrittore (si fa per dire) da strapazzo”
“A bello, lo sai se io voglio, visto che la storia è la mia, posso anche eliminarti dalla storia, quindi stai manzo e abbassa la cresta che hai alzato e accetta serenamente il mio incipit”
“No non lo accetto questo tuo incipit fasullo e visto che mi hai inventato e quindi esisto, ribadisco la mia contrarietà e non ho paura di te e delle tue minacce”
Interviene Lucilla
“Alfredo ma perché ti stai impuntando su una data con lo scrittore (si fa per dire) che sta elaborando una storia su di noi, lascia perdere, vediamo come si sviluppa il racconto e lascialo scrivere in pace e poi vediamo se ci piace o no, mi sembra una pignoleria fuori luogo polemizzare da subito e per un’incongruenza su una semplice data”
“Saggio consiglio quello di Lucilla caro il mio, forse, protagonista, ma visto che non ti rilassi, può darsi che ti elimino da questo racconto” fa lo pseudo scrittore.
“No, a me non sta bene, ora esisto e voglio dire la mia e questo inizio fa cagare” ribadisce piccato Alfredo.
“Sei proprio un attaccabrighe Alfredo, c’hai un caratteraccio e lo sto scoprendo da subito, sei proprio in cerca di guai e se li cerchi i guai poi li trovi, non ti mettere contro lo scrittore”
“Va bene Alfredo faccio tesoro delle tue critiche e cambio l’incipit, va bene?”
“Certo che va bene cazzaro era l’unico modo per iniziare”
“Certo che sei proprio un arrogante del cazzo Alfredo, ma andiamo avanti”
“Tu invece dovresti cambiare lavoro, cazzaro”
“Ma per me è un hobby stronzone di un protagonista”
“Allora cambia hobby se questo non ti riesce bene, cazzaro”
“Faccio finta di non avere ascoltato i tuoi insulti, inetto”
“Ma com’è caro scrittore cazzaro tu mi puoi insultare e io no?”
“Guarda che sono io che ti faccio dire quello che mi pare, avendoti inventato”
“Allora accetta i miei insulti cazzaro e vai avanti se ci riesci”
“Va bene l’hai voluto tu, io all’inizio non ti odiavo ora ti disprezzo”
“Basta fanfarone vai avanti o forse non sai che scrivere”
Oggi venerdì 10 febbraio Alfredo e Lucilla stanno provando un passo di danza. la loro leggiadria e la loro eleganza si espandono durante una prova al teatro Ariston di Savona. Il loro è un misto di break dance e danza moderna altamente acrobatica. Mentre eseguono un passo molto impegnativo, Alfredo si sbilancia e perde l’equilibrio e cade rovinosamente dal palcoscenico andando a sbattere la testa sulla seggiola della prima fila della sala del teatro. Lucilla emette un grido disperato e corre giù dal palco. Alfredo è svenuto e sanguinante. Lucilla chiama i soccorsi. Dopo un pò viene l’ambulanza, ma nel frattempo Alfredo riprendi i sensi anche se non riesce a muoversi per il dolore in tutte le parti del corpo. Lucilla si avvicina al suo viso e gli sussurra: “Hai visto che succede a mettesi contro lo scrittore? Non avresti dovuto farlo Alfredo, il presunto scrittore fa quello che vuole di noi”
“Lucilla stai attenta a quello che dici perché la storia non è finita, non vorrei che succedesse qualcosa anche a te. Lo vedi com’è ridotto il tuo amichetto?” fa lo scrittore
“No no scusa non volevo offenderti, non sei presunto sei proprio uno scrittore, cioè uno che scrive”
“Bene bene Lucilla non dimenticare che sono io quello che fa succedere gli eventi oppure no”
“Va bene ma spero che farai guarire presto Alfredo”
“Questo dipende da Alfredo non da me”
“Scrittore di merda mi hai mandato all’ospedale, guarda come mi hai ridotto”
“Te la sei cercata stronzo di un protagonista, se fossi stato un po’ più tranquillo la storia avrebbe preso un’altra piega”
“Allora fammi morire se hai il coraggio”
“Che pensi che sia un assassino?”
“Non ti farò morire, Alfredo, ti faccio fare solo una decina giorni d’ospedale e poi ti rimetto in sesto, ma la prossima volta non fare lo stronzo”
“Ti odio scrittore del cazzo”
“Bella Alfredo ci rivediamo presto, guarisci in fretta e Lucilla mi raccomando non lo perdere di vista che te lo faccio ritrovare integro come prima, non ti cambio partner, che per un attimo mi era anche balenato in testa. Hai capito Lucilla?”
“Si ho capito scrittore aspetto con ansia che si ristabilisca, vorrei tanto continuare a ballare con lui”
“Ti ci rifarò ballare insieme ma cerca di migliorare quel caratteraccio che si ritrova. Ciao Lucilla”
“Ciao scrittore”
“Ciao Alfredo, mi raccomando fai il bravo”
“Ma vaffanculo va”
“Hahahah bella Alfredo, a presto, mi piacete come coppia siete assortiti bene e poi ballate bene. Ricordatevi chi è chi decide cosa, non ve lo dimenticate. Non mettetevi mai contro lo scrittore che vi inventa”
Alfredo dopo dieci giorni d’ospedale fu dimesso e dopo un po’ di convalescenza riprese a ballare con Lucilla. Si affermarono come la coppia più brava in quella disciplina acrobatica e girarono il mondo mietendo successi su successi e i vecchi rancori con lo scrittore (si fa per dire), cioè con me, furono solo un pallido ricordo del passato