// A Cura della Redazione //
Ormai è diventata una imprescindibile modalità di lavoro: quando registro un mio progetto discografico, cerco un luogo lontano dalla città. Cosicché la vita scorre meno frenetica e ogni volta sento crescere un senso di condivisione del progetto fra i musicisti, al punto che i brani sembrano scritti da loro. I musicisti, da anni sempre gli stessi e diventati buoni amici, sanno che vivremo di nuovo giornate impegnative e belle. Una volta in sala, suono al pianoforte il brano scelto per la registrazione e condivido con i compagni lo spirito della canzone; spartiti sul leggio, si inizia a suonare; ci si ferma due o tre volte per mettere a punto qualche passaggio del tema o di alcune particolarità ritmiche e alla terza o quarta si arriva alla fine del brano. A quel punto siamo pronti per registrare. Ed ecco la magia dei suoni. Voci in armonia come fossero scritte o suggerite dagli armonici. Tratteniamo il fiato, buona la prima take! che spesso termina con una risata o un sospiro profondo per scaricare la tensione. Ogni volta è un’esperienza che mi riempie e poi mi svuota, come sa bene chi l’ha provata. (Lillo Tarantino)
Note sui brani:
Tutto il mondo è paese. Abbiamo creato a circa metà del brano, una situazione di immaginario mercato di un luogo imprecisato.
Pianopiano. È dedicata ad un amico contrabbassista scomparso. Il suono di Javier è straziante.
Greetings. È un brano luminoso.
Se non piove esco. L’ho composto quattro anni fa decidendoche avrebbe dato il titolo al mio prossimo progetto discografico.
Pigro. L’ho intitolato così perché buona parte del tema è costituito da una sola nota.
Cat and mouse. In questo brano il clarinetto e il sax si rincorrono senza soluzione di continuità.
Pianto d’attrice. Il tempo di questo brano è denominato “marcia arancho” perché è il samba che viene suonato in Brasile alla fine del carnevale e qui c’è l’unico solo di contrabbasso.
Geisha. È una ballad in tre quarti che immagino eseguita da un’orchestra.
Buon amico. È l’amico del cuore, quello che ti sostiene senza alcun interesse, che sa parlare con sincerità.
Turno notturno. Qui Girotto ci trascina nel suo mondo dal sapore popolare che ricorda la “cumbia”.

