// di Gina Ambrosi //
L’esordio dei Return To Forever fu salutato come uno degli eventi più esaltanti della scena jazz-fusion di quel primo scorcio di anni Settanta. Corea e soci irruppero sulla scena con un anno di ritardo rispetto all’astrattismo del primo lavoro omonimo dei Weather Report. Nel 1972 il pianista italo-americano si unisce al bassista Stanley Clarke, al sassofonista Joe Farrell, al percussionista Airto Moreira ed a sua la moglie Flora Plurim, cantante di notevole spessore. In quell’anno i RTF diedero alle stampe la prima opera omonima, contenente quattro brani. Nonostante l’interesse del mercato e della critica, sarà l’album successivo, «Light As A Feather», pubblicato da lì a poco, a portare alla ribalta mondiale la band di Chick Corea.
Questo secondo lavoro in ordine cronologico dei Return To Forever, è forse il più convincente nell’ambito di una certa fase della carriera del pianista di Boston, prima che egli decidesse di trasformare il suo gruppo in una sorta di moderna orchestra, alla ricerca di sonorità di sintesi infarcite di effettistica con virulenti assoli di synth e pirotecniche progressioni modello guitar-hero. In «Light As A Feather» è il classico pianoforte elettrico Rhodes a tracciare il percorso con una limpidezza, un eleganza ed una classe sopraffina; non ci sono chitarre sgargianti e distorte o moog-synth che ti alitano sul collo: il tutto è calato in una dimensione semi-acustica.
La presenza della cantante Flora Purin, in alcuni tratti, crea una piacevole atmosfera sospesa ed incantevole, rendendo l’album seducente ed intrigante, soprattutto meno duro rispetto alle successive uscite del gruppo. Ciononostante, «Light As A Feather»è rappresentativo di un’epoca e di un genere imperniato sulla confluenza e l’accatastamento di elementi molteplici, che è servito come introduzione al mondo della musica jazz per molti appassionati, i quali, per motivi generazionali, erano legati ad altre correnti della musica di flusso. Non si dimentichi ne nella prima metà degli anni Settanta per molti appassionati, specie per i neofiti, jazz era soprattutto sinonimo di fusion. Chick Corea, al pianoforte elettrico Fender Rhodes, mantiene intatta la compagine del primo disco, con Stanley Clarke al contrabbasso, la vocalist brasiliana Flora Purim e il resto della cordata, Joe Farrell al flauto, sassofono soprano e sassofono tenore ed Airto Moreira alla batteria e alle percussioni, elaborando un melting-pot sonoro fuso a caldo, fatto di melodie latine, riferimenti al jazz classico, pennellate di rock acustico e groove elettro-funky, tanto da soddisfare ogni appassionato di fusion, anche quelli più esigenti. Registrato l’8 e il 15 ottobre 1972 allo Studio I.B.C. Sound Recording di Londra, «Light As A Feather» è un album trenta e lode, forte di composizioni durature, immediatamente riconoscibili e altamente melodiche. Lo scanzonato e fiabesco flauto di Farrell, l’eterea voce della Purim sospesa tra le nuvole, le elettrizzanti percussioni di Airto e le abili linee di basso di Clarke caratterizzano il tono ed elevano la qualità della musica.
«Captain Marvel», uno dei momenti più riusciti dell’album, è una fumosa samba-fusion con un ispirato Corea che balla sui tasti e sul mondo. «500 Miles High», con il testo di Neville Potter e gli accordi di Corea, è diventata la canzone simbolo di Flora Purim, una sorta di inno della cultura hippie. «Spain» è la composizione «definitiva» e per eccellenza di Corea, giocata su un’imprevedibile melodia e un ottimo interplay fatto di salite e discese. Nonostante il tempo dilatato in quasi dieci minuti, la band mantiene viva l’attenzione dell’ascoltatore, grazie ad un emozionante interscambio modello jam-session, variazioni di tempo e ricche colorazioni sonore. «You’re Everything» possiede i tratti somatici di un’avvolgente ballata melodica interpretata dalla Purim, sempre su un testo di Potter. Nella title-track, «Light As A Feather», le liriche di Potter sono incastonate in una cornice musicale più sciolta, dove le corde di Clarke si fondono ai tasti di Corea ed al pungente flauto di Farrell. «Children’s Song», viene proposto per la prima volta attraverso un’ambientazione in trio molto full-length. Da un punto di vista storico, «Light As A Feather» rappresenta una delle tappe fondamentali dell’attività dei Corea, assai diverso dai suoi precedenti lavori più progressivi o improvvisativi, segnando l’inizio della nuova carriera di uno dei tastieristi-pianisti più popolari della storia del jazz moderno.
«Light as a Feather» vinse il «Playboy Jazz Album» nel 1972 e venne indicato da molte riviste e sondaggi a vario titolo come uno dei migliori album jazz-fusion mai registrati. Per lungo tempo, questo album è stato inserito nella graduatoria dei super-dischi di The Absolute Sound e nella lista di Stereophile, denominata «Records To Die For», nonché fra i 1000 album di Tom Moon, «To Hear Before You Die». La musica di Chick Corea è sempre un piacevole incontro fra terre di confine, sconfinando talvolta in una anziché in un’altra, ma basta basta trovare le giuste coordinate per non disperdersi.
