// di Marcello Marinello //
Prologo
La lettura della seguente mail è consigliata a un pubblico adulto dato il contenuto esplicito dei testi. Non mi assumo nessuna responsabilità per turbamenti psichici arrecati, né per eventuali offese al comun esenso del pudore. Certo, con questa premessa, se prima eravate indecisi ora la leggerete tutta di un fiato, il fascino perverso del sesso orgiastico. Nel caso di minorenni, la lettura deve essere accompagnata da almeno uno dei genitori. Della serie: voiviturbate?????..e ioviturbo!!!!!!…….turbiniogenerale VI AMO BASTARDI!!!!!!
Roma 2003
…..wrooom…wrroooom….wrooommmm……Si scaldano i motori, anzi no solo un motore, il motore della mia Opel Zafira, squillino le trombe, perepeperepeperepe (per chi non l’avesse capito era lo squillo delle trombe), Stasera si esce. EVVVAIII .ll G.R.A. Grande Raccordo Anulare mi sta aspettando e io devo solcare il suo asfalto bollente (come sono bollente stasera) Ho bisogno delle mie ore d’aria, prima che i miei familiari, moglie e figlie, mi prosciughino devo assolutamente liberarmi di loro, almeno per una sera, sarebbe meglio per due sere, ma io mi accontento perché così GODO!!!!!(ahhaaaa!!!!..questo per chi non avesse capito sarebbe il suono di un godimento appena accennato, il prologo del godimento).Finalmente LIBERO!!!!…ed ECCITATO!!!!! (ahahhaaa…vedi come il suono di cui sopra). Poi cari amici e amiche ho un appuntamento con la mia amante (bella gnoccona sto venendo da te, preparati! è un tono confidenziale e arrapato per nulla al mondo offensivo). Ma perché non facciamo come certi popoli, legalizziamo la bigamia così la finiamo una volta per tutte di nascondere l’amante e di essere ipocriti, la rivendichiamo e ce la portiamo a casa insieme alla moglie e ce la sposiamo, stessi diritti e stessi doveri. Che bello l’harem, sarebbe fantastico, ma non ci illudiamo, sarà difficile la battaglia per la poligamia in una società come la nostra intrisa di bigottismo. Ora torniamo però alla mia amante. Stasera ho in mente una serata trasgressiva, strana sensazione, non piove e io mi sento già bagnato, solo al pensiero.
Mi introduco nella giungla d’asfalto metropolitana, serata tiepida di inizio autunno, per l’esattezza è il 10 ottobre 2003, ore 21.00. Mannaggia la miseriaccia zozza, non mi funziona lo stereo in macchina, allora fra il traffico sostenuto di questa serata ottobrina, mi preparo spiritualmente all’evento senza l’ausilio delle note d’accompagno, mi accompagno con soli pensieri sprovvisti di colonna sonora. Uscita dopo uscita, Tiburtina, Nomentana, Centrale del latte, Bufalotta, arrivo al quartiere Nuovo Salario dove abita Nando, stasera compagno di avventura e con le orge ha dimestichezza (lo prendo e lo porto via) E’ da tanto tempo che non ci concedevamo una serata insieme da soli ( e con la mia amante) (si perché io con gli amici le amanti le divido, certo sarebbe meglio moltiplicarle ma va bene lo stesso) , sono molto contento di questo accadimento, evento più unico che raro. Stasera lo guido nei meandri della perdizione, con la “maggica” invece siamo negli anfratti della vincizione (questa è sottile, solo per gli iniziati) Nando del Commando (Ultrà Curva Sud), tifoso della Magggica ma non perché sia veramente del Commando (comunque tifoso ultrà) ma perché faceva rima con Nando. Un caro vecchio amico dal talento comico naturale, e come un bel talento comico uno sguardo, nel profondo, malinconico, un vero one-man-show dall’irresistibile spirito sarcastico che lo contraddistingue e da una vena dissacratoria che fa a pezzi i lineamenti e le caratteristiche personali per trasformarli/e trasfigurarle/i in una dimensione fantastica e fumettistica, dove lo sberleffo, l’ironia e l’aspetto comico della vita prendono il sopravvento, e dove si cerca in definitiva di allontanare i fantasmi dell’esistenza problematica, un ottimo antidoto all’esistenza problematica, una verve tipicamente romana, l’aspetto positivo della romanità, se la romanità esiste l’incarnazione perfetta del suo manifestarsi è quella di Nando, Alberto Sordi da giovane anche nella somiglianza fisica, e poi, dimenticavo, un grande amante latino e stasera è una serata per grandi amanti Lettoriiiiiiiiii!!!!?????….la linguetta dentro, su…..e, mi raccomando, niente bavetta lo so siete già eccitati come noi.
Non poteva mancare un leggero, impercettibile, danzante “principio attivo” che rende quello che ci circonda degno di essere ancor più vivisezionato, scandagliato, fatto a pezzi (analiticamente parlando) e ricomposto nei suoi elementi essenziali, carpendo il lato ironico e comico dell’esistenza scardinato dai suoi corrispettivi negativi. Analizzare l’altra faccia della medaglia, quella disincantata e poco incline al dolore, il “tiaccacci” aiuta, senza esagerare, a prestare attenzione al lato divertente e scanzonato della vita in divenire, quindi con leggerezza e intensità, ridiamo di noi e di quello che ci circonda, gli spunti non mancano e noi ci divertiamo alla grande, alterniamo considerazioni di alto livello intellettuale (si fa per dire) inframmezzate da spunti ironici che a stento trattengono le risa liberatorie……….(mia bella gnoccona, tu aspettami non te ne andare)……Forse per i più impazienti di voi sto andando troppo lentamente e non vado immediatamente alla sostanza della serata, ma che cazzo!!!!! (scusate volevo scrivere “diamine”, mi è sfuggito il polpastrello) questo non è mica un film porno, c’è una trama, e poi la bellezza dei preliminari, quindi pazienza, la bella gnoccona ci sta aspettando calda e disponibile, tutta per noi e di conseguenza morbosamente parlando anche per voi. Il mondo è piccolo, incontro un avvocato che frequenta il mio mondo lavorativo, seppure da un’altra angolazione, ama David, ed ha già partecipato in altre quattro occasioni a questo tipo di happening, parliamo di Sylvian e dei suoi trascorsi, è una piacevole sorpresa parlare di queste cose con lui, non lo conosco bene ma sono contento di averlo incontrato e di aver comunicato con lui in ambientazioni non convenzionali, apprezza le sorprese della vita e me ne rallegro,(certo che però la mia amante se la fa con tutti, ma non me ne posso certo lamentare, mi soddisfa) voi immaginerete come trasgressione serale un banale e scontato triangolo fra me, Nando e la mia Amante, ma ho in mente una trasgressione di più ampia portata, ho in mente una vera e propria orgia di vaste dimensioni, ce l’avete presente la scena hard-core dell’ultimo film di Stanley Kubrick, “Eye wide shut”????…niente a confronto, vorrei coinvolgere almeno 1500-2000 persone.
Ci dirigiamo verso l’Olimpico ma non verso lo Stadio olimpico a picchiare i tifosi delle altre squadre, siamo per l’amicizia fra i popoli, siamo tifosi democratici e poi quando ci si picchia allo stadio si manca di qualcosa, si manca di quel qualcosa che si chiama amore, o manca qualcosa di molto meno altisonante, tipo gratificazione minima e che presenta l’altra faccia della stessa medaglia, l’odio, teoria forse approssimativa ma molto suggestiva, ma stasera niente stadio, lo lambiamo e ci dirigiamo nei pressi dello stadio verso il Teatro Olimpico, dove si consumerà l’orgia. L’orgia ci sta aspettando, ancora poco tempo e faremo abbuffata e grande scorpacciata. Ho l’acquolina in bocca, la saliva si sta prosciugando solo all’idea. Lettori sporcaccioni e vogliosi se siete arrivati fino a qui li trovati un po’ lunghi questi preliminari??? forse volevate una sequela di posizioni anatomiche??? bè non è così, vi aspettavate solo er Kamasutra de noantri?, c’è anche poesia in un’orgia che si rispetti). Teatro da tutto esaurito, evidentemente le orge piacciono (SPETTATORI !!!!!! VE POSSINO !!!!), stiamo tutti aspettando che si rompa il ghiaccio esperiamo che non ci sia troppa carne sul fuoco, ma detto così sa di braciolata.
Sembriamo tutti intimiditi al cospetto del maestro di cerimonia, del grande capo che dirigerà l’orgia (si perché l’orgia deve essere guidata e organizzata sennò non riesce bene, e noi stasera vogliamo che riesca bene). Aspettiamo che spengano le luci per iniziare la danza dei sensi. Non sappiamo come andrà a finire, ma siamo altamente preparati spiritualmente all’evento. Direi c’è un alto grado di eccitazione. Il palco è preparato, da lì si dirigerà la festa, luci soffuse e concentrazione favoriscono la comunione delle menti e per la delusione di qualcuno di voi, non ci sarà nessuna commistione di corpi, solo un’orgia sonora, solamente commistione di anime e di buone vibrazioni a questo punto lo ‘share’ crollerà, ma a me piace fare solo “televisione” di qualità, e quindi me ne frego dello share (anche se non è un concerto reggae, ma mica solo ai concerti reggae ci sono buone vibrazioni). Potrei aggiungere anche un purtroppo di circostanza, a proposito della mancato incontro di corpi, ma non lo farò……..(P.S. per quelli delusi dalla mancata commistione dei corpi, ci sentiamo in privato, potremmo riprendere il discorso e magari organizzarla una dal vivo, raccolgo adesioni)…..e per chi non avesse ancora capito la mia amante preferita stasera è la Musica con la M maiuscola. Tre persone sul palco, David Sylvian alla voce, tastiere e chitarre e soprattutto ideatore, creatore e realizzatore dell’orgia, suo fratello Steve Jansen tastiere e già compagno dai tempi dei Japan, loro primo gruppo e un non meglio identificato giapponese alle immagini, ovvero alla consolle collegata a due schermi giganti dietro ai musicisti perché in un’orgia che si rispetti le immagini hanno un ruolo preponderante.
La voce di David Sylvian è calda, suadente e profonda, di una profondità sbalorditiva, di un certo fascino, sembra che arrivi dal centro della terra, dalle sue viscere, esca dall’acqua e si innalzi verso le vette più alte dei cieli, fino a impattare con i confini del paradiso, se fossi tentato da tentazioni gay e dai corpi maschili, sebbene David Silvyan sia in penombra, ci farei l’amore ma dato che abbiamo appena detto che non c’è nessuna commistioni di corpi e per giunta io non sono attratto da corpi maschili, la comunione riguarda le menti che si toccano con movimenti invisibili e terribilmente efficaci, è talmente coinvolgente la sua voce, che anche da sola con il solo ausilio della chitarra riempie di una abbondanza propiziatrice l’intero teatro che ha un’acustica perfetta, e quindi ne esalta le caratteristiche timbriche. E’ una voce poco rassicurante e dolce allo stesso tempo, per apprezzarla e per apprezzare le alchimie sonore dell’happening bisogna avere la predisposizione al viaggio interiore, a scavare nelle pieghe nascoste del nostro pensiero, abbandonarci ai suoi tentacoli, farci abbracciare dai suoi tentacoli, sperimentare noi stessi, è un’esperienza mistica, oserei dire monacale per certi versi, “ambient music” è una parola che sintetizza molto bene la situazione, musica che pervade l’ambiente, si diffonde nei rivoli periferici delle menti degli spettatori, che si lasciano frugare, che si frugano nei pensieri, ci si perde con questa musica, è un bel perdersi.
Certo il principio attivo aiuta, ma sarebbe lo stesso anche senza. Tra i miei pensieri che la musica e la voce dark evocano, tra le immagini incredibili e riconducibili all’area onirica che si riflettono sugli schermi, tra i tappeti sonori delle tastiere e dalle armonie e melodie che i due musicisti tramano, tra i giochi di luce proiettati sul pubblico che creano un’unica entità, c’è un parallelismo interattivo. Mi posiziono prima su uno di questi elementi, poi su un altro, poi su un altro ancora, un gioco di sponda, dove tutti gli elementi sono importanti. I musicisti sono in penombra e discretamente illuminati proprio per favorire questo gioco di sponda, il pubblico con il suo religioso silenzio è un elemento essenziale alla riuscita del gioco, un gioco collettivo riuscito. Siamo contemporaneamente dentro e fuori dal mondo, sul crinale del bordo del mondo, siamo sospesi, siamo felicemente sospesi, siamo collettivamente sospesi. Io e Nando nei frammenti fra un brano e un altro, commentiamo in maniera dissacratoria, sarcastica e divertente i nostri pensieri in libertà poi ci riconcentriamo sul fiume di sensazioni, immagini e suoni entriamo in apnea e ci ritroviamo alla fine del pezzo per reintrodurci realisticamente nei confini del mondo.
Dopo questa orgia di sperimentazione siamo sazi e soddisfatti, è stato davvero un bel concerto, di quelli che rimangono ancorati alla memoria. Abbandoniamo con un diffuso benessere il teatro, ma è ancora presto per tornare a casa (di donne stasera non ne vogliamo più vedere) Se fossimo retroproiettati negli anni ‘ 70 avremmo fatto un “trip” (viaggio) senza allucinogeni. Lo so, alcuni di voi saranno delusi della mancanza di “sesso esplicito”, non era una vera orgia, era solo una metafora, ma parleremo di hard-core in un’altra occasione, non mancherà occasione….su, su…..non fate così….è rimasta solo qualche riga, su, su la serata è tiepida, Roma insolitamente tranquilla, e quando Roma è tranquilla e liberata dall’orco del traffico risalta la sua bellezza mozzafiato, siamo calati in questa eccezionale scenografia cittadina, ci dirigiamo verso il centro storico. La zona è quella di Trinità di Monti, piazza di Spagna, omaggio al godimento degli occhi e del cuore, l’enoteca dove lavora il nostro amico Benito (il nome non è un granché ma la persona è squisita, e poi per gli amici è Benny), ci sediamo, abbiamo ancora voglia di chiacchierare, ci prendiamo degli sfizietti mangerecci, un buon bicchiere di vino rosso, ‘in vino veritas’ ci scambiamo opinioni su appezzamenti di tempo, su scampoli di vita, su difficoltà esistenziali, è un bel confronto, fra rapporti di coppia e discussioni di fantacalcio (ebbene si mi piace da morire questo gioco), siamo euforici anche senza principio attivo e bicchiere di vino sarebbe stato lo stesso, ma certo aiutano. Certo però alcune volte è proprio terapeutico scrollarsi di dosso le tossine accumulate e allentare i lacciuoli che tengono imprigionato il pensiero. Continuiamo a parlare, guardiamo la bella barista (ci sta riprendendo la voglia di orgia, d’altronde è passata già un ‘oretta) collega di Benny. Finiamo di mangiare e bere, ci abbracciamo, ci salutiamo. E’ ora di tornare a casa. Accompagno Nando alla sua dimora abituale. Non so quando ci rivedremo, ma gli dico che ho passato una bella serata e che gli voglio bene! grazie David, grazie Amante (musica con la M maiuscola), grazie Nando, grazie Benny, grazie Roma, stasera non hai fatto la stupida.

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