// di Irma Sanders //

La fisarmonica, in tutti sui formati e derivati, a tasti o a bottoni, rimanda immediatamente al concetto di musica folk. Il legame di questo singolare strumento con la musica colta ed il jazz, nel corso degli anni, è stato un fenomeno limitato ma che ha prodotto delle vere e proprie eccellenze. Si potrebbe pensare al lavoro alchemico di Gorni Kramer che spaziava su molti fronti, dal swing alla canzonetta leggera. In epoche più recenti il pensiero va a Pino Di Modugno ed al suo incontro con la Red Records in cui si tentò una sintesi tra jazz e tradizione popolare, o la riconosciuta opera internazionale di Galliano e la sua riuscita contaminazione con il jazz, attraverso importanti collaborazioni con artisti della caratura di Chet Baker, Eddy Louis, Ron Carter, Wynton Marsalis, Charlie Haden e Gary Burton. La fisarmonica è uno strumento-ponte capace di unire generi, stili e linguaggi lontani nel tempo e di differenti epoche con estrema disinvoltura.

Adesso provate ad immaginare dodici fisarmonicisti italiani, una voce di pregio, contrabbasso, archi, piano, tromba percussioni e chitarra, un insieme che si trasforma in un’orchestra dallo spessore sinfonico diretta dall’eclettico Roberto Fuccelli che, come sempre, regala al pubblico una sferzata d’energia dal sapore mediterraneo. Un ensemble unico, apprezzato per la ricerca timbrica e la sperimentazione sonora portata avanti sulla fisarmonica, con uno stile personale ed eccentrico, ma soprattutto attraverso un modo giovane ed inedito di usare questo strumento sia nel genere classico che nell’easy listening o nel jazz.

L’abum «Linaura», come racconta Fucelli nasce da «un gruppo di musicisti e di amici. È il profondo senso dell’Amicizia il leitmotiv che ci ha spinto a realizzare questo progetto discografico in tempi di pandemia. La voglia di sentirci vicini, anche se impossibilitati, l’entusiasmo di tenere alto il morale progettando sogni e incanalando emozioni verso un’unica direzione, la grande speranza di tornare a calcare i palcoscenici rendendo felice il nostro pubblico, magari offrendogli un dono con cui tornare a sognare ed emozionarsi». Soprattutto sono molteplici le entità coinvolte nel progetto: «Abbiamo realizzato questo disco con la prestigiosa etichetta AlfaMusic.» – Racconta Fucelli – «Ad Alessandro Guardia e Fabrizio Salvatore il nostro ringraziamento per la grande professionalità, umanità e capacità di canalizzare nel loro ambiente di lavoro energia positiva. Alla «guest star» trombettista di fama internazionale Fabrizio Bosso la nostra ammirazione per averci mostrato in vivo l’arte di ricercare incessantemente poesia mentre si suona. Per la realizzazione del backstage e per l’assemblamento di materiali video-fotografici ringraziamo con grande calore il Prof. Fulvio Iampieri. Per il disegno di copertina il nostro grazie si rivolge all’Associazione di beneficenza Eugenio Benedetti Gaglio che ha l’onore di sponsorizzare l’Ospedale della Principessa Grace a Montecarlo per terapie Pscicoanalitiche e Medicali promosse dal Prof. C. G. Jung».

L’ascolto delle singole tracce diventa un viaggio appassionante in una moltitudine di suoni, luoghi, colori e suggestioni.«Inner Gravity» di Valentina Cesarini con gli arrangiamenti di Pierluigi Cesarini, la tromba solista di Fabrizio Bosso e l’organico composto da fisarmoniche, tromba, violino, violoncello, contrabbasso, chitarra. L’imprevedibile Fabrizio Bosso si scaglia negli assoli come un dardo che colpisce l’esatto centro di gravità dell’orchestra che lo sostiene. Una tessitura timbrica da vera big band ottenuta con intenzionalità esecutiva e con la scelta dei registri delle fisarmoniche. «Pirati dei Caraibi» di Klaus Badelt, arrangiata da Roberto Fuccelli, presenta l’organico composto da fisarmoniche, tromba, violino, violoncello, contrabbasso, chitarra e pianoforte. Un’indimenticabile colonna sonora che inneggia alla speranza e alla ricerca di quei misteriosi «lidi dell’anima» da cui attingere forza per innestare radici ancor più salde. Da sottolineare i bellissimi colori delle percussioni che impreziosiscono l’esecuzione dell’orchestra.

«C’era una volta in America» di Ennio Morricone con la bib band di sostegno formata da fisarmoniche, tromba, violino, violoncello, contrabbasso, chitarra, pianoforte e voce. Un omaggio al Maestro compositore per eccellenza delle più belle musiche da film. Un medley di brani evocativi, densi di emozioni dove la splendida voce sopranile di Valentina Rossi, facendo il suo ingresso in punta di piedi ci conduce ad alti climax intessuti di pathos e nostalgia. «Primavera Portena» di Astor Piazzolla. Una delle più emozionanti stagioni di Buenos Aires, la briosa fisarmonica solista di Valentina Cesarini impreziosita negli assoli dalla delicata tromba di Fabrizio Bosso. La title-track, «LinAura» di Roberto Fuccelli con la tromba solista di Fabrizio Bosso e il pianoforte di Arturo Valiante accompagnati da fisarmonica, tromba, batteria ,contrabbasso e violino. Un samba dalla dolcissima melodia che accarezza in modo paterno le corde dell’animo dell’ascoltatore.

«L’Italiana in Algeri» di Gioacchino Rossini con l’arrangiamento di Fuccelli e l’ensemble costituito da fisarmoniche, tromba, violino, violoncello, contrabbasso e chitarra. Una delle più belle ouverture del «Signor Fracasso» per estroflettere al meglio la naturale gioiosità della fisarmonica. «Un Amore così grande» di Guido Maria Ferilli cantata da Valentina Rossi, accompagnata da fisarmoniche, tromba, violino, violoncello, contrabbasso e chitarra. Brano lanciato da Mario del Monaco, quindi ripreso da Claudio Villa che rappresenta l’esaltazione del bel canto italiano, dove la voce di Valentina Rossi si apre in tutto il suo splendore e alla sua potenza. «Opale Concerto» di Richard Galliano con la fisarmonica solista di Roberto Fuccelli: 1° movimento – Allegro; 2° movimento – Adagio (Melodicelli); 3° movimento – Allegro Furioso (New York Tango). Un concerto in tre movimenti di elevata caratura, considerato nel repertorio originale tra le composizioni scritte per fisarmonica solista e Orchestra. Protagonista la liricità del «solismo» di Roberto Fuccelli che attraverso il suo strumento riesce a descrivere sapientemente la miriade di sfaccettature che caratterizzano la pietra opale.

«LinAura» della Fucelli Fisarmony Orchestra, pubblicato da AlfaMusic, è un album di musica d’ascolto a 360° e di facile fruizione, ma dallo spessore sinfonico, pronto, avvolgente, a volte struggente che crea la giusta atmosfera attraverso una magica alchimia ed caleidoscopico intreccio di sonorità senza tempo.

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