// di Francesco Cataldo Verrina //
Modern Times Ensemble è nasce da una collaborazione musicale globale, davvero unica, che vede la partecipazione di artisti di spicco provenienti da ogni parte del mondo, ciascuno dei quali apporta un contributo di conoscenza al progetto, che si caratterizza come una piattaforma multitasking. Pur essendo tutte le composizioni originali con musica e testi di Paolo Montrone (fatta eccezione per omaggio a Donald Fagen con la ripresa di “Maxine”, riproposta in maniera alquanto personale), l’album ha un respiro internazionale fatto di tante piccoli frammenti creativi provenienti dai quattro punti cardinali di quello che potremmo definire un modello di contemporary jazz cantato, a metà strada tra funk-fusion, smooth, acid jazz e soul-pop di alta classe. Paolo Montrone dice: «I brani spesso prendono strade inaspettate sorprendendo l’ascoltatore, mantenendone vivo l’interesse e coinvolgendolo costantemente nel viaggio musicale e trasportandolo in un ascolto verticale, ovvero in una immersione più profonda negli arrangiamenti e nelle atmosfere che i singoli musicisti hanno saputo tessere così abilmente».
La produzione artistica ed esecutiva del chitarrista Paolo Montrone, ma soprattutto gli arrangiamenti a maglie larghe hanno consentito a questo nutrito ensemble di musicisti di permeare il costrutto sonoro con piccole stille di inventiva e creatività personale. Il progetto Modern Times Ensemble nasce nell’estate 2020, superando le distanze fisiche, i vari lockdown e le restrizioni agli spostamenti, grazie alle tecnologie digitali con le quali gli artisti hanno potuto registrare nel loro studio personale e collaborare in maniera eco-sostenibile esclusivamente on-line. In fase di post-produzione è stato volutamente limitato l’uso dell’editing digitale, cercando quindi di catturare la performance di ciascun musicista e di valorizzarla come parte integrante dell’ensemble: Ursula Gerstbach voce solista e armonie vocali, Paolo Montrone musica testi e chitarre, Arcangelo Trabucco pianoforte, piano rhodes e tastiere, Adam Alesi batteria e percussioni, Davide Giovannini batteria e percussioni, Itaiguara Brandão basso elettrico, Craig Akin contrabbasso e basso elettrico fretless, Paul Booth sassofoni, Ryan Quigley tromba, Trevor Mires trombone, Jorge Ro tromba, Manuel Trabucco sassofoni, Jon-Paul Frappier tromba e flicorno e Chris Ott trombone.
Non sono stati utilizzati campioni o loop pre-registrati. L’obiettivo fissato era quello di ottenere sessioni con musicisti veri/strumenti veri, e così è stato. Nell’album si respira un’atmosfera coesa e spontanea come se i tanti esecutori si fossero incontrati simultaneamente nel medesima sala di registrazione. Tutti gli sforzi sono stati concentrati anche per promuovere l’interazione umana durante tutte le fasi della produzione. Come dicevamo, la tecnologia odierna ha permesso di migliorare i livelli di flusso di lavoro a distanza e di rendere il processo di creazione più semplice e sostenibile, rispettando e valorizzando la creatività e il contributo personale.
“Connections” dei Modern Times Ensemble, forse non è facilmente circoscrivibile nella gabbia di un genere specifico o di un unico stile jazzistico, ma possiede un fil rouge che lega tutti brani, dovuto alla qualità degli arrangiamenti, al livello di preparazione dei musicisti, ma soprattutto ad un costrutto sonoro incentrato su melodie, armonie, ritmiche finemente ricercate ed eleganti, capaci quasi di creare un vero concept, soprattutto la produzione ha concesso largo spazio alla improvvisazione e alle performance dei solisti. Nonostante le registrazioni siano avvenute in remoto, esse risultano sempre spontanee e dinamiche, conferendone l’appropriato senso di immediatezza.
La ricerca e la confluenza di varie sonorità costituisce l’obiettivo principale del Modern Times Ensemble che trae ispirazione dalle ricercate produzioni degli ultimi decenni del secolo scorso dove le capacità esecutive di ogni musicista veniva valorizzate e messe in evidenza. A tal proposito le parole di Paolo Montrone sono alquanto eloquenti: «La rosa internazionale di questi musicisti è di assoluto prim’ordine. È certamente stato il coronamento di un sogno il poter collaborare con artisti di questo calibro che hanno dato un apporto inestimabile al completamento di questo progetto musicale. È stata una bellissima esperienza, tanto che stiamo già lavorando sul prossimo album. Il produttore e l’ingegnere hanno limitato l’utilizzo di editing digitale con l’ottica di catturare le performances dei musicisti nella loro originale spontaneità. Siamo inoltre estremamente fieri che la musica di Modern Times Ensemble sia stata prodotta in un’ottica di neutralità di emissioni Co2 e che i rispettivi indotti finanziari provenienti da vendite di CD e online saranno devolute al Malizia Mangrove Project”.
“Connections” registrato in Germania e finalizzato in Italia si sostanzia attraverso otto tracce, che pur nella loro diversità costruttiva riescono a mantenere il mood costante grazie ad background tipicamente jazz e alle capacità adattaive dei vari musicisti, ad iniziare dalla voce assai versatile della cantante Ursula Grestbach, che spazia con disinvoltura fra componimenti dal forte respiro funkified come l’opener “News From The World”, canzoni dal tipico andamento R&B quali “Ramen Dilemma” e “Nero Blues” , ballate a velocità variabile tra jazz e vocalese come “Again I Forget” , “Still Tomorrow” e “ I Wonder Why” ricche di contrafforti new-soul, qualche essenza latina e con una strizzata d’occhio al black-pop di lusso. “Unmiststably Clear” chiude l’album , ma è certamente uno dei momenti più toccanti, ricco di liricità e pathos, calati perfettamente in una morbida ambientazione jazz-fusion. “Connections” del Modern Times Ensemble, pubblicato da AlfaMusic, è un lavoro multi-level, una sorta di matrioska musicale ad incastro che riserva gradite sorprese strato, dopo strato.
