// di Gina Ambrosi //
Duke Ellington and Johnny Hodges – “Play The Blues /Back To Back” 1959
Le cronache del jazz raccontano che Duke Ellington ed il suo “sottoposto Johnny Hodges non fossero in buoni rapporti e che, pur lavorando insieme, non si rivolgessero la parola. Per lunghi anni sono stati una coppia di fatto separata in casa. Nel corso del tempo per la rigidità padronale dell’uno e la leggerezza dell’altro, i rapporti si erano incrinati, ma artisticamente sapevano di non poter fare a meno l’uno dell’altro. Il sassofono di Johnny Hodges è stata una delle più taglienti ed efficaci punte di diamante di tutte le orchestre del Duca, e questo l’arcigno Ellington lo sapeva. Per paradosso hanno fatto anche alcuni dischi a titolarità condivisa, ma sulla copertina si mettevano sempre di spalle. Ricordiamo, per esempio, “Side By Side” sempre del 1959 (segnalato in Extra Large) .Nell’album in oggetto “Play The Blues /Back To Back” la metafora delle spalle voltate o, spalla a spalla, è ancora più marcata, ma Duke Ellington e Johnny Hodges, ormai marciavano sull’equivoco e sulla diceria, tanto che dalla foto si percepisce una certa ironia.
Disse un volta Johnny Hodges: “Il jazz è una confezione avariata di tabacco blues”. L’ironica dichiarazione è alla base della comprensione del concetto di jazz: il blues è la matrice, può esistere senza jazz, ma non c’è jazz senza blues. In questo album, registrato a New York nel febbraio del 1959, il Duca, al pianoforte, ed il suo palafreniere, al sax alto, si avvalgono del sostegno di Les Spann alla chitarra, Harry”Sweet” Edison alla tromba, Sam Jones al basso e Jo Jones alla batteria. Siamo in piena epoca hard-bop, ma l’atmosfera è alquanto retrò, ma con sonorità chiare, cristalline e non intubate, quindi è possibile percepire la pulizia del suono ed anche la singolarità degli strumenti.
Eccellente il contralto di Johnny Hodges con il suo fraseggio, levigato e carezzevole, a volte avvolgente ed in grado di creare un atmosfera arcana, anche quando l’acceleratore sembra più premuto, il controllo del mezzo è garantito. Ottimo il contrasto con il trombettista, Harry “Sweets” Edison, che quando monta il silenziatore, il suo strumento diventa un’arma di seduzione di massa. il piano del Duca incanta, la batteria di Jo Jones pennella con tratto artistico; la chitarra di Les Spann crea quella atmosfera languida e limacciosa tipica del suono delle paludi del Mississipi. Una manciata di classici del blues, arricchiti di swing e zucchero di canna, portano il jazz nel suo alveo più naturale, ma il Duke e Johnny, fratelli coltelli, spalla a spalla o schiena contro schiena aggiungono altri preziosi dettagli ai gioielli di famiglia. ““Play The Blues /Back To Back”è un disco facile ed immediato, coinvolgente ed a tratti ironico: è percepibile che i sodali respirassero un clima molto scanzonato, in un ambiente piuttosto rodato e familiare. Ottimo per arricchire qualsiasi collezione jazz.

EXTRA LARGE
Duke Ellington and Johnny Hodges – “Side by Side” 1959
Un’album straordinario registrato fra il 1958 ed il 1959 in due sessioni diverse e con delle variazioni di line-up. Pur presentando una combo di 6/7 elementi, l’effetto è quello delle grandi orchestre. Siamo in piena epoca hard-bop, ma l’atmosfera è alquanto swing-swing, molto tardi anni 30, ma con sonorità chiare, cristalline, non intubate ed a giri regolari, quindi è possibile percepire la pulizia del suono e anche la singolarità degli strumenti. Eccellente il contralto di Johnny Hodges con il suo fraseggio, levigato e carezzevole, a volte avvolgente ed in grado di creare un atmosfera arcana, anche quando l’acceleratore sembra più premuto, il controllo del mezzo è garantito. Ottimo il contrasto tra i due trombettisti, Harry “Sweets” Edison e Roy Eldridge nell’alternanza delle tracce, il piano del Duca incanta, la batteria di Jo Jones pennella con tratto artistico; nella terza traccia, “Big Shoe” , nella quinta, “Just a Memory” e nella nona, “You Need to Rock” , la presenza del tenore di Ben Webster aggiunge altri preziosi dettagli. “Side by Side” è disco facile ed immediato, con cui soprattutto i neofiti dovrebbero andare a nozze, ottimo per arricchire qualsiasi collezione jazz.
Tracce 1, 2 e 4, registrate il 26 febbraio 1959
Duke Ellington – piano
Johnny Hodges – sassofono contralto
Harry “Sweets” Edison – tromba
Les Spann – flauto (solo traccia 4), chitarra
Al Hall – basso
Jo Jones – batteria
Tracce 3 e da 5 a 9, registrate il 14 agosto 1958
Johnny Hodges – sassofono contralto
Roy Eldridge – tromba
Lawrence Brown – trombone
Ben Webster – sassofono tenore
Billy Strayhorn – piano
Wendell Marshall – basso
Jo Jones – batteria