// di Irma Sanders //
Jimmy Cleveland, è stato un valido trombonista che meriterebbe di essere più di una nota a piè di pagina nella storia del jazz. Stilisticamente influenzato da J.J. Johnson, accanto a talenti come Curtis Fuller, Frank Rosolino, Carl Fontana ed altri, ha operato a cavallo tra jazz classico e moderno bop, mostrandosi a proprio agio in una varietà di ambientazioni musicali, come dimostrano questo prezioso e raro album in qualità di leader ed il suo lavoro di sideman con personaggi come Charles Mingus, George Russell e Gil Evans.
In virtù dei suoi trascorsi professionali, gli arrangiamenti costituivano sempre uno degli elementi più significativi di tutte le registrazioni di Jimmy Cleveland, soprattutto grazie alla collaborazione con Benny Golson gli arrangiamenti assumono una costruzione ed una dimensione più apertamente modernista, non dissimile da quelli del «Jazz Workshop». Nell’album «Rhythm Crazy» Benny Golson condivide la strutturazione dei pezzi ed i relativi arrangiamenti con Gigi Gryce e lo stesso Jimmy Cleveland in una sorta uno sforzo combinato e finalizzato adesaltare i ricchi toni vellutati del suono del trombone. L’intelligenza produttiva risalta nella versione vagamente atonale della splendida ballata di Melba Liston, «We Never Kissed», caratterizzata da un assolo di pianoforte intrigante ed obliquo di Hank Jones, anche se nel complesso il set segue un percorso più diretto con un superbo lavoro sul tenore da parte di Golson.
Jimmy Cleveland, session player molto richiesto, ha diretto solo una manciata di registrazioni, ma qui lo troviamo alla guida di un sestetto stellare che si misura su vecchie composizioni, ad eccezione della title-track «Crazy Rhythm» di Caesar Kahn Meyer che mette in mostra lo stile fluido ma dolce del band-leader. Il line-up comprende Jerome Richardson, Art Farmer, Benny Golson, Hank Jones, Milt Hinton e Osie Johnson. In particolare Benny Golson, Jerome Richardson ed Art Farmer erano amici personali di Jimmy Cleveland ed avevano collaborato in occasione di altre sessioni. Il clima amicale si percepisce facilmente ed ognuno dei sodali suona in maniera molto spontanea e rilassata.
Il trombone di Jimmy è foriero di un impeccabile tecnicismo, ma non perde mai in naturalezza e vivacità. Le classifiche composizioni di Golson, unitamente a due brani di Oscar Pettiford, l’oscuro blues «Old Reliable», con Richardson al flauto, e il famosissimo «Tricrotism» in cui si preferisce il sax baritono di Richardson al basso, risultano molto stimolanti per le progressioni del trombone; così come «Reminiscing», firmata Gigi Gryce, spinge il trombone su un terreno espressivo assai fertile. Peccato che dopo il 1959, anno della registrazione di questa session, Jimmy Cleveland non abbia mai più diretto come band-leader. «Crazy Rhythm», registrato a New York nel febbraio del 1959, fu dato alle stampe solo nell’agosto del 1965 dall’etichetta Emarcy Records.
