// di Marcello Marinelli //

E ’un pomeriggio tardo primaverile con temperatura torrida estiva. Voglia di andare al mare. Si ma con chi? Estraggo dai miei scaffali ben forniti Lauryn Hill e vado al mare con lei. Accendo il motore della mia utilitaria che è utile per andare al mare e anche per andare da qualunque altra parte. Mi immetto sul Grande raccordo Anulare che circonda la capitale e quasi subito ci si ferma per il traffico. Masse di lamiera intorno a noi. Si procede a passo d’uomo, ma preferirei di gran lunga procedere a passo di donna. Lauryn, anche dalle tue parti c’è questo traffico bestiale? Lauryn non mi risponde ma canta che è una meraviglia e io la lascio cantare estasiato, è decisamente un’ottima compagna di viaggio, discreta e con una voce eccezionale. Per arrivare all’uscita Laurentina, ancora manca moltissimo, ma la musica che rimbomba nell’abitacolo mi fa sopportare con molta “nonscialans” il traffico che più che bestiale, oserei dire è molto umano, l’umanità nel traffico.

“The miseducation of Lauryn Hill” scorre, ovvero la maleducazione di Lauryn Hill, prosegue il suo corso e a me sfugge la sua maleducazione o la sua educazione sbagliata, ma con me è molto educata. Vibrazioni allo stato puro in mezzo alla calura con la musica a palla e io da buon coatto che sono , tiro giù i vetri, snobbo l’aria condizionata e metto il gomito sinistro fuori dal finestrino (l’aspetto positivo dell’essere coatti).Mi trastullo con “Ex factor” una bellissima canzone d’amore complicato ed a un certo punto Lauryn tira fuori dal suo cilindro, alla fine del pezzo, un assolo inconfondibile di Carlos Santana che mi delizia con la sua chitarra elettrica. Lauryn che te possino, dove sei andata a pescare Carlos? Come va con tuo marito Rohan Marley? (uno dei tanti figli dell’indimenticabile Bob) E i tuoi cinque figli come stanno? Ho capito a Lauryn non le va di parlare le va solo di cantare, e allora canta go Lauryin go, go on girl. Finalmente arriviamo, dopo un tre quarti d’ora circa, all’uscita Laurentina direzione Trigoria, per eliminare i rischi di ingorghi sulla via Pontina, sempre in agguato. Abbandonata via Laurentina dopo alcune rotatorie svolta per via di Trigoria.

.Dopo l’agglomerato urbano, e dopo il giusto tributo al centro sportivo ominimo della “maggica”, inizia la campagna romana di via di Trigoria che io amo. Profumi di inizio estate della vegetazione mediterranea. Le donne di vita di diverse nazionalità , diciamo belle donne di vita, non c’è che dire, ma nessuna tentazione, niente sesso a pagamento, stazionano fra i cespugli e con i viados in vena di tirar baci agli automobilisti, fanno da corredo alla campagna. Flora e fauna si amalgamano in un insieme variegato e composito. I profumi della campagna sono afrodisiaci. Lauryn continua non parlare ma continua a cantare “Doo wop-(that thing)”. Finisce via di Trigoria e passo sotto la Pontina, che ho prudentemente evitato e costeggio l’outlet di Castel Romano e Cinecittà World il nuovo parco giochi a tema e entro in una via , via di Caste Romano dove ad un certo punto la strada si fa stretta e procede fino a via di Pratica di Mare, fra due filari di pini mediterranei di alto fusto che formano una cornice fiabesca.

Decisamente una delle mie strade preferite. In lontananza si vede il mare. La strada è dissestata per via delle radici dei pini, quindi si è costretti a procedere con lentezza, però la lentezza in questa stradina è doverosa, è un omaggio alla bellezza della natura, ai lati campi coltivati e sparute case coloniche. Do you like Lauryn? Lei mi risponde cantando “Superstar”, in effetti non so se la canzone sia la risposta ad una mia domanda o se è casuale, comunque apprezzo il groove e chissenefrega se è casuale, al bello non si comanda. Arrivo a via di Pratica di Mare e costeggio la bellissima tenuta di Castel Porziano che è un peccato da vedere dall’esterno e non dall’interno percirca tre chilometri e poi svolto a destra su via Arno la fettuccia dritta che porta sul litorale, che costeggia l’aeroporto militare di Pratica di mare. Lauryn tutto ok? “Nothing even matter” mi risponde cantando. Come nulla è importante? E’ un modo di dire, immagino. Lei mi guarda e ride con i suoi begli occhi da cerbiatta e chiaramente non mi risponde,e il nostro non è un dialogo fra sordi, perché io ci sento molto bene, è che lei si esprime con le canzoni, non è necessario dialogare in forma canonica.

Alla fine di via Arno arrivo finalmente sulla litoranea, invece di girare verso Torvajanica e il villaggio Tognazzi, giro a destra direzione Ostia, devo assolutamente vedere se la scure antiabusi edilizi del comune di Roma si è abbattuta sul punto ristoro della spiaggia di castel Porziano al cancello n.7. Lauryn ti piace questo mare? Mi guarda sorridend o e , come al solito, senza proferire parola, canta “To Zion” . Ah lo sapevo che conoscevi questo mare, c’era fino a qualche tempo fa un posto proprio qui vicino, dopo il villaggio Tognazzi, che si chiamava Zion e mettevano musica reggae a palla tutto il giorno, ne sai una più del diavolo Lauryn, però oggi andiamo al cancello numero sette. Ho avuto la malaugurata idea di comprarmi il mio ex quotidiano preferito “La Repubblica”, ex non perché ho un altro quotidiano di riferimento, perché vorrei guarire dalla mia malattia chiamata masochismo, il masochismo di informarsi e leggere quotidianamente le notizie.

Evidentemente non sono fuori dal tunnel e allora con il mio masochismo di risulta, la capatina all’edicola l’ho dovuta fare, anche perché è scoppiato il secondo scandalo, in ordine di apparizione, di mafia capitale, e devo capire (si fa per dire) come stanno le cose. Ho letto precedentemente che il comune di Roma preso da una solerzia incredibile e stupefacente, ha abbattuto chioschi abusivi sulla spiaggia, chissà se c’è un nesso fra le due cose, però il amico di Letture Umberto Eco (eco eco eco eco) esperto di complottismo mondiale, mi suggerisce che tutto può essere possibile, anche se questo non è un complotto, ma un complottino rispetto al resto, oppure l’inizio del riscatto degli onesti sui disonesti, chissà quanto chiederanno per il riscatto i disonesti. Lauryn pensi che mi stia incupendo? “Evreything is everything”. Come “ Tutto è tutto?”Sei criptica qualche volta Lauryn ma qui è un casino, come anche da voi in America immagino sia, magari casini diversi. Come “ Every ghetto every city”? Bella questa canzone, in effetti hai ragione esprimi la problemicità universale.Le paludi della politica italiana sono come le paludi della Luoisiana? Come dici, tu non sei della Luoisiana, ma del New Jersey? Ok ma ci sarai stata in vacanza in Luoisiana? Non sei mai stata in vacanza in Louisiana, ok non ti arrabbiare. “Final hour”? Esagerata, l’ora finale, dai rappa che mi piaci tanto il tuo modo di rappare. Alzo il volume…Bello il flauto che ricama le tue liriche Lauryn. Ora però siamo arrivati cara Lauryn. Andiamo a vedere.

Parcheggio facile all’ombra perché è un giorno feriale. Estraggo Lauryn dalla autoradio e lo ripongo nella custodia e lo metto nello zaino. Arrivo al punto ristoro e l’abuso edilizio, una copertura in legno,è stato abbattuto e così è veramente brutto, ma prima i solerti funzionari del comune non se ne erano accorti dell’abuso visto che ci sta da parecchi anni? Così è molto più brutto di prima, non vorrei giustificare l’abuso edilizio, ma quel tipo di copertura in legno,non mi sembrava uno scempio, ma evidentemente c’era dell’altro, c’è sempre dell’altro dietro le quinte, siamo maestri di retroscena e di intrighi e di dietrologie, forse oltre la copertura in legno c’era qualcos’altro di invisibile agli occhi.

Chiedo un ombrellone e due lettini, ma il tipo dietro il bancone mi dice che non può affittarli perché in attesa di un nuovo bando. Ma sistemare le cose prima dell’estate non si poteva fare? Troppo complicato, evidentemente le cose sono precipitate dentro un precipizio precipitevolissimevolmente. Lauryn come dici? Sei scomoda dentro la custodia? Tranquilla ora ti libero e ti metto comoda. Andiamo a vedere se al cancello numero otto al “Bud Beach” le cose stanno diversamente e se soprattutto si può prendere l’ombrellone che oggi con questo caldo rischiamo l’insolazione e tu cara Lauryn rischi anche di squagliarti. Il “Bud beach” sembra a posto, anzi è a posto e il tipo che mi da l’ombrellone rivendica con orgoglio l’autorizzazione comunale in bella vista. Apre l’ombrellone e i lettini. Stendo gli asciugamani sui lettini. Tolgo Lauryn dalla custodia, stava molto scomoda, e la appoggio dolcemente all’ombra. Ora che siamo in relax non disturbo più Lauryn con domande inutili, ha solo voglia di riposarsi, e fuori dall’abitacolo dell’utilitaria non ha voglia di cantare.

Io dopo essermi spalmato la protezione trenta, non voglio ustionarmi, prendo la Repubblica e inizio a leggere delle faccende di mafia capitale. Leggo, leggo e leggo, ma ormai da alcuni anni mi sembra di leggere un unico interminabile articolo che si ripete sempre uguale a se stesso. Oramai non riesco neanche più ad indignarmi, mi sono arreso e domani non comprerò il giornale e anche questa passerà nel tritacarne della mia memoria. Sono tutti uguali? Tutti ladri? Qualcuno si salva? Non ho più idee, sono stato fagocitato dal sistema, rischio il qualunquismo. Mi arrendo, fate di me quello che volete, ma non esageriamo con “tutto”, diciamo qualcosa. Leggo tutto d’un fiato ( PD, NCD, FI, SEL e i nome dei partiti Forza Italia, Fratelli d’Italia, Cinque Stelle, Casa Pound, Salvini, Renzi, Buzzi (ma Buzzi è di buzzo buono?’) e Carminati. Consiglio comunale. Consiglio regionale. Commissariamento, dimissioni, nuove elezioni, svolta, ruspe. Sinistra, destra, centro destra e centro sinistra, né destra né sinistra. Mondo di mezzo, mondo di sopra e mondo di sotto. Zingari. Assessori, migranti, campi rom, chiudiamo le frontiere, cooperative sociali, mazzette, un per cento, due per cento fino ad un massimo del dieci per cento. Ho la coscienza a posto, sono estraneo ai fatti addebitatemi, chiudiamo le frontiere, politica dell’accoglienza. Cacciamoli via!

Sono frastornato, confuso e stordito. Non so che pensare e la musica non mi viene in soccorso, perché Lauryn sul lettino e lontana dall’autoradio non canta, si riposa. Ho finito di leggere gli articoli su mafia capitale, conclusione? Siamo alle solite Calimero. C’è un riciclaggio di persone oltre che di soldi, arresti su arresti e poi? Altri arresti. E la fine del tunnel? Non si vede. Diciamo che siamo mediamente truffaldini, corrotti e corruttibili, così tipicamente e mostruosamente italiani. Non ho ricette pronte da urlare in piazza e non ho leader di partito da seguire con passione. Seguo gli eventi distrattamente. Non sono più neanche deluso, sono rassegnato agli eventi e decido che per il momento può bastare così, cerco di distrarmi con le notizie sportive, apro la pagina sportiva “Scandalo mondiale Blatter indagato per un giro di mazzette milionarie e scandalo nazionale nella lega dilettanti”. Noooooo, neanche con lo sport ci si rilassa. Però grande consolazione anche nel resto del mondo girano le mazzette, non siamo soli, rischiavamo la solitudine.

Ripongo il giornale nello zaino. La giornata è bellissima e il caldo piacevole. Lauryn continua il suo silenzio, ma non un silenzio stampa, è un silenzio-assenso, ma assenso su che? Non c’è nessun assenso perché non c’è proposta o uno straccio di idea, quindi Lauryn sta in silenzio e basta, anzi silenzio-assenzio, perché c’è un inconfondibile profumo di assenzio selvatico fra le dune stupende di mare nostrum. Chiudo il giornale apro il mio ultimo acquisto il libro di Umberto Eco (Eco eco eco eco eco) “Numero zero”e il mio atavico masochismo si ripropone come i peperoni. Ripercorro con Umberto le vicende degli ultimi anni del nostro straordinario paese, dal dopoguerra in poi e scopro letture dei fatti passati sotto una nuova luce, tutto collegato con il presente? Forse si forse no, ma i misteri e gli intrighi si ripetono incessantemente come le ritmiche, i beat e le liriche dei Fugees, il gruppo di Lauryn Hill con cui è diventata famosa. Lauryn è proprio bello il tuo primo disco con i Fugees. Lauryn che fai dormi? Lauryn non dorme riposa come i militari in servizio permanente ed effettivo. Il sole mi scalda nonostante tutto e sto bene, sono rilassato e non i faccio condizionare dagli eventi esterni, anzi sono carico come una molla.

Chiudo gi occhi e la mia mente vaga felice fra le rovine, però mi riconsolo pensando che forse è stato sempre così e probabilmente sarà sempre così. Eventi che si ripetono ciclicamente ed incessantemente sotto le stelle immobili del nostro emisfero boreale australe e polare, o forse i cambiamenti si vedranno nel tempo che scorre, a distanza, e forse un giorno cambieremo o forse no. Ora non me ne curo, sono in dolce compagnia e tanto basta. Dopo cinque ore piene di mare e di sole mi accingo a ritornare a casa. Ripongo nello zaino Repubblica, il libro di Umberto Eco, gli asciugamani e Lauryn Hill. In macchina inserisco Lauryn nell’autoradio che riprende a cantare come una forsennata e mi lascio inebriare dalla sua voce. Saluto le dune dei Castel Porziano di Capocotta con i suoi personaggi pittoreschi che si vedono in lontananza e ringrazio Lauryn della sua discreta compagnia. Posso dire con assoluta certezza di aver passato una bellissima giornata, forse sono anche felice.

Lauryn Hill