// di Gina Ambrosi //

Israele è una terra difficile, di certo non nota alle cronache per la musica, anche se molti musicisti provenienti da quei paraggi, negli ultimi decenni, si sono fatti notare nell’abito del jazz a vario titolo. Il merito va alla Thelma Yellin High School Of The Arts di Tel Aviv, vera e proprie incubatrice artistica di talenti, da cui proviene anche Dida Pelled, talento chitarristico dal suono rotondo caratterizzato da forti capacità di comping e da linee soliste soulful a note singole, mentre la sua voce possiede una speciale qualità emotiva, al contempo rilassante ed inebriante. Dida nasce come promessa del jazz israeliano e, dopo aver affinato il suo stile nell’esercito, vola a New York, dove incontra il suo pigmalione, Fabio Morgera, produttore di questo suo debutto discografico con la Red Records.

In «Plays And Sings»,, la giovane chitarrista dimostra di essere un’anima consumata, capace di creare interpretazioni senza tempo, rielaborando temi classici con un gusto moderno. Non ci troviamo di fronte ad una piccola donna o una chitarrista che occasionalmente prende un microfono per deliziare gli astanti: Dida Pelled canta e suona con pari abilità, costituendo un unicum nel suo genere. L’album del suo debutto attinge a quei suoni della tradizione che risiedendo nel profondo di un sogno collettivo, ma con le dinamiche della contemporaneità espressiva, dove musica e canto hanno lo stesso valore ponderato, in perfetto equilibrio sulla bilancia creativa: l’elemento strumentale non è propedeutico alle fasi cantate, cosi come il contenuto canoro non un’appendice delle partiture sonore con la finalità di diluente o di gancio attrattivo.

Dida Pelled

Registrato all’Atlantic Sound Studios di New York il 29 maggio del 2010, l’album si sostanzia in undici evergreen riproposti in una veste del tutto nuova, dove la cantante israeliana e accompagnata dal bassista Tal Ronen e dal batterista Gregory Hutchinson, responsabili in massima parte di queste fascinose performances dall’andamento swingante, a cui fanno da corollario due trombettisti di rango, i quali si inseriscono a turno ed occasionalmente, aggiungendo spessore e tenuta all’intero processo musicale. Roy Hargrove fornisce alcuni contrafforti e qualche caratterizzato intervento solista in «Our Love Is Here To Stay»,, alimentando l’atmosfera grooving in «Fried Pies», di Wes Montgomery, e determinando le variazioni di umore in un classico per tutte le stagioni come «Can’t Take My Eyes Off You», di Frankie Valli, mentre il produttore Fabio Morgera arricchisce «Three Coins In The Fountain», con il suo lavoro di tromba dai toni puliti, per poi ricomparire, splendidamente in sordina, in «More Than You Know»,.

La voce di Dida si attaglia magicamente agli umori strumentali che mirano più ad esaltarne più l’espressione che non il virtuosismo interpretativo e ruffiano; nel disco non c’è calligrafismo o esecuzione di maniera. Pur essendo un debutto, sembra piuttosto una prova matura e controllata al millesimo. La chitarra della Pelled, risulta piacevolmente sognante in «More Than You Know»,, ironica e divertita in «Stompin At The Savoy»,. Quando si accompagna con la chitarra, crea una sorta di caldo involucro protettivo che si adatta millimetricamente al suo stile vocale. Le sue progressioni appaiono spesso ispirate allo quello stile rilassato tipico di Grant Green, dove tocco il blues si espande nel soulful, ma la sua capacità di trasformare la materia entra puntualmente in gioco; ad esempio, «Calcutta Cutie», di Horace Silver, non è più solo una mera e vagante allusione all’India, ma le linee spigolose della chitarra, l’esotico bass-riff di Ronen e una batteria con un timbro da percussioni la trasformano in una carovana musicale che attraverso un lungo deserto africano. «Plays and Sings» di Dida Pelled è un debutto trenta e lode che garantisce all’artista israeliana un posto d’onore fra gli esponenti ed i continuatori del jazz mainstream del terzo millennio.

Tutti gli album della Red Records sono disponibili nel nuovo catalogo. Per informazioni : https://redrecords.it

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