“Maurizio Brunod Ensemble With Daniele Di Bonaventura & Gianluigi Troversi”, 2020
// di Bounty Miller //
“Maurizio Brunod Ensemble With Daniele Di Bonaventura & Gianluigi Troversi”, realizzato per il trentennale della carriera del band-leader è una summa di stili, che si sviluppa su un humus strumentale e creativo multistrato, che del jazz mantiene l’assetto e l’impianto caratteriale, ma a rotazione sposta l’asse verso le molteplici opportunità offerte dalle voci, dai ritmi e dai colori di mondi altri che si fondono mirabilmente in un avvincente melting-pot sonoro.
L’album si sviluppa come un movimento progressivo che di traccia in traccia, step by step, aggiunge elementi nuovi. L’iniziale “Teseo”, è un perfetto labirinto multitematico dove il piano di Emanuele Sartoris e la chitarra di Maurizio Drunod intrecciano i fili di sonorità mediterranee con accenti spanish, ma le suggestioni sono molteplici: si ha come l’impressione di camminare su una polverosa pista tex-mex e di sentire echi di Corea e di Santana; “Stinko Tango” scende verso il Sud del mondo e si arricchisce del melodioso bandoneon di Daniele di Bonaventura, il quale sviluppa un’intrigante atmosfera alla Galliano, mentre la chitarra ed il basso cambiano passo disegnando le traiettorie ritmiche di un contagioso habanera. “Didime”, titolo che prende spunto dal nome dall’antica Carie, si cala in una rilassata escursione tra mediterraneo ed Oriente attraverso un tono descrittivo, quasi documentaristico, dove le note sembrano raccontare storie di luoghi, di uomini e mondi lontani.
“Urban Squad, sveglia subito l’ascoltatore dal torpore e lo colloca in una dimensione più ritmica e metropolitana, con qualche stilla di funk che fuoriesce dallo strumento di Gianni Troversi, il quale aggiunge un altro tassello sonoro all’album, mentre lo scambio con la chitarra diventa un piccola lezione di fusion moderna, sotteso da un costante lavoro di basso dalle retrovie, con Marco Bellafiore, che garantisce un drive preciso e distinto, non facendo rimpiangere l’assenza di una batteria.
La B-side si apre con “Neve”, dove una leggiadra introduzione di chitarra, seguita da un “fieschettante” clarinetto, inventano una situazione quasi fiabesca, mente fiocchi di emozioni ricoprono il paesaggio sonoro. “Hypnotic Sad Loop” è una visione onirica allo stato di veglia, senza confini spazio temporali ben precisi. “Bad Epoque”, segnata dal bandoneon di Daniele Di Bonaventura, tratteggia un scenario d’altri tempi, ma con tinte cupe ed in bianco e nero, come in una notte parigina degli anni ’20 avvolta in fitta coltre di nebbia e di pensieri. “Sequencers” è una fusion dal tocco lieve, che riporta alla mente il miglior Metheny. “Milonga Del Nord” è un altro gioco di incastri e contrasti, tra tasti e corde, dove un piano quasi classicheggiante prepara il terreno, per poi buttarsi tra le braccia di una chitarra attrattiva e seducente che, a tratti, indugia sulla pedaliera, allargando lo spettro sonoro e percettivo.
“Maurizio Brunod Ensemble With Daniele Di Bonaventura & Gianluigi Troversi” è un album estremamente raffinato, ricco di suggestioni e di influenze musicali, un volo pindarico a tinte delicate sulle ali di una farfalla. Registrato al Pollaio Studios di Ronco Biellese nell’ottobre del 2019, nell’edizione in vinile, ricavata da master analogico, il disco si pregia di un’eccellente qualità audiofila.
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