Francesca Remigi Archipelagos – “Il Labirinto dei Topi”, Emme Records, 2021

// di Mauro Zappaterra //

Francesca Remigi è una giovane compositrice e batterista tra le più quotate nella nouvelle génération del jazz italiano. Francesca è un’artista che ama sviluppare e sperimentare nuove forme di comunicazione, ed usa la musica come mezzo di trasmissione, attraverso forme innovative di linguaggio. Nata a Bergamo nel 1996, fa parte dal progetto Nuova Generazione Jazz 2021, per la promozione della nuova scena italiana, e ha già al suo attivo diverse collaborazioni nazionali ed internazionali nella Creative Music, nel Jazz Contemporaneo e d’avanguardia sperimentale. La batterista-compositrice ha partecipato a numerosi Festival Internazionali tra cui il London Jazz Festival 2020, Bruxelles Jazz Weekend 2019 e Una Striscia di Terra Feconda Jazz Festival 2020. Nel 2020 ha ottenuto una borsa di studio per il Berklee Global Jazz Institute, e frequentato un master in performance e composizione; ha collaborato con musicisti del calibro di Steve Lehman, Joachim Florent, John Patitucci e Kris Davis.

Il Labirinto dei Topi”, primo album prodotto come band leader, nasce dalla volontà di Francesca di esplorare e comunicare, attraverso la musica, il pensiero di alcuni sociologi e storici riguardo al decadimento delle relazioni interpersonali dell’attuale società, centrata sull’individualismo e fortemente influenzata dall’uso smodato e scorretto dei social, che acuiscono sempre più l’isolazionismo, in particolare delle “generazioni millenial”. A tutto ciò si contrappone il forte messaggio di Francesca, per la quale la musica è l’elemento aggregante che mira a contrastare gli effetti del consumismo e della globalizzazione contemporanea. E su tale paradigma è costruito il linguaggio musicale che caratterizza il disco, dove alle fughe in avanti dei singoli, si contrappongono momenti di esecuzione condivisa: disgregazione e aggregazione. Archipelagos è un sestetto composto da: Francesca Remigi batteria e composizione; Claire Parsons voce ed effetti; Federico Calcagno clarinetto basso; Niran Dasika tromba; Simon Groppe piano; Ramon van Merkenstein: basso doppio.

Così come la genesi del progetto, anche l’origine del nome del gruppo ha caratteristiche aggreganti: Archipelagos è il raggruppamento di isole con caratteristiche affini, ed i musicisti del gruppo sono le singole isole. La musica di Francesca è trasversale ai generi che siamo abituati a definire, racchiude in se influenze di Progressive Rock, Elettro-pop, Free Jazz, Ethno Jazz, e musica Classica contemporanea. “Il Labirinto dei Topi” pensato da Francesca è l’immagine dell’attuale società, la cavia che cerca l’uscita per arrivare al cibo è equiparabile ad un essere umano racchiuso in un percorso ad ostacoli che tende ad imprigionarne la personalità e a controllarne ogni azione, per costringerlo ad un “percorso guidato”. E l’inquietudine si respira nelle tracce del disco, a partire proprio dalla title-track, dove la voce narrante distorta accompagna le grida dei fiati che lacerano l’aria rabbiose, con un accordo di piano che risuona attraverso un voicing quasi funereo. In “Gomorra” il groove incalzante della sezione ritmica domina la scena con un funk pulsante, la voce recita il suo tributo ai desideri di potere che si concludono con un “I want to be killed…” mentre i fiati vociferano liberi da qualsiasi schema, a volo libero, fino alla melodica chiusa che calma le acque turbolente.

Scherzo” è un onirico viaggio immerso in patinate atmosfere, che si trasformano man mano che il costrutto avanza in uno stato di sospensione quasi catartico, fino ad un risveglio segnato da ansia ed apprensione, prima che il groove inneschi un bellissimo solo di piano sospinto da basso e batteria, con una memorabile performance di Francesca nella parte finale del brano. “L’Intermezzo” è una parentesi classicheggiante con l’archetto a far vibrare l’atmosfera, ma i ronzii elettrici di sottofondo fanno intendere che il “Grande Fratello” è sempre in ascolto. “Tiger Study” è un brano caratterizzato da una ritmica molto complessa, con il clarinetto di Calcagno protagonista di virtuosi saliscendi melodico-armonici, il piano che si prende la scena con un solo di alto livello, il basso ben presente a cucire le trame, ed una fantastica performance di Francesca Remigi su tutto il brano, che è un gioiello di fusion incastonato in un groove talmente coinvolgente da creare dipendenza.

The Shooting” è il racconto di un dramma, la strage compiuta a Las Vegas nel 2017 da un folle che, appostato su un tetto, fece 60 morti sparando a caso sui passanti inermi; gli effetti in sottofondo, il commento, le sirene, gli spari, sono miscelati e confezionati per arrivare al coinvolgimento emotivo dell’ascoltatore. “To Vijai”, dedicata al pianista americano Vijay Yier, è un componimento con influenze post bop, dove i fiati sono protagonisti nella prima parte ed il piano in rilievo nella seconda, mentre “Be Bear Aware”, che chiude il disco, è un’esecuzione corale dell’ensemble, voce inclusa, dove ogni solista mette un virtuoso accento, ma è nell”Archipelago” che il pezzo trova la connotazione migliore. Un progetto coraggioso ed ambizioso quello di Francesca Remigi, che raccontando il disagio sociale, vuole non solo darne coscienza, ma dare speranza, per abbattere tramite la musica le barriere che ci circondano.