Clark Terry – “One On One”, 2000 (Chesky)
// di Guido Michelone //
Alla bellezza di ottant’anni di età il trombettista di St. Louis, detto Mumbles (1920-2015), firma quello che può essere considerato il suo capolavoro e uno dei dischi più significati del jazz di inizio Millennio, uno degli album insomma esemplari per rappresentare o sintetizzare un’epoca o persino un’intera storia musicale. L’idea in sé è molto semplice: una serie di duetti tromba-pianoforte tra lui e quattordici fra i migliori solisti della tastiera, con una gamma di strumentisti che comprende grandi esponenti dello swing, del bebop, del mainstream, del revival, e persino delle cosiddette giovani o nuove tendenze (del resto boppistiche o comunque protese al recupero delle moderne tradizioni).
Ma dietro a questo esperimento c’è un progetto culturale ben preciso che, all’insegna della piacevolezza sonora e del godimento musicale, offrono un tributo ai maggiori pianisti di tutti i tempi: così di volta in volta Monty Alexander in Love omaggia Nat King Cole, Geri Allen in “Just For A Thrill“, Lil Hardin, Eric Lewis in “Liza All The Clouds’ll Roll Art Tatum, Kenny Barron in “Intimacy Of The Blues” Billy Strayhorn, John Lewis in “You Can Depend On Me” Earl Hines, Roland Hanna in “Memories Of You” Eubie Blake, Benny Green in “Honeysuckle Rose” Fats Waller, Barry Harris in “Willow Grove” Chick Corea, Tommy Flanagan in “Solitude” Duke Ellington, Don Friedman in “Blue Monk” appunto Thelonious, Billy Taylor in “Misty” Errol Garner, Junior Mance in “Swingin’ The Blues” Count Basie, Eric Reed in “Jungle Blues” Jelly Roll Morton, Marian McPartland in “Skylark” Hoagy Carmichael. E per ogni ‘capitolo’ Clark riesce a inventarsi lo stile congeniale e a essere artisticamente se stesso fin nella più recondita profondità, dimostrandosi un gigante del jazz che non è ancora valutato in tutta la sua interezza, anche se il curriculum è prodigioso: prima tromba nelle orchestre di Duke Ellington, Count Basie, Gerry Mulligan, Quincy Jones, nel corso degli anni accompagna altresì Charles Mingus, Ella Fitzgerald, Thelonious Monk, pur registrando a suo nome decine di dischi con svariati organici, da In “Orbit ” (1958) a “Memories of Duke” (1980).
Oggi con One On One il nome di Terry si affianca idealmente a quelli di Louis Armstrong ed Earl Hines in “Weather Bird” (1928) primo storico duetto tromba/pianoforte uguagliato solo nel 1974 dalla triade di incontri (oggi CD Pablo) fra il piano di Oscar Peterson e le trombe di Roy Eldridge, Dizzy Gillespie e Harry Edison. Infine la discografia – eccellente per continuità – di Terry tra il 1955 e il 2015 consta di decine di album a nome proprio, dove è arduo scegliere anche un solo titolo su tutti gli altri: “Serenade To A Bus Seat” (Riverside, 1957) “Back In Bean’s Bag” (Columbia, 1963) “Ain’t Misbehavin’” (Pablo, 1979) restano comunque indicativi di un percorso classicamente originale.
