// di Francesco Cataldo Verrina //

“The Blessing” è una sorta di anello di congiunzione tra passato e presente, ma forse anche quel futuro del jazz che Massimo Urbani non avuto modo di poter vivere compiutamente. Registrato al Rambler Studio di Roma il 21 ed il 22 febbraio del 1993, l’album fu dato alle stampe pochi mesi prima della scomparsa del sassofonista, divenendo una sorta di testamento musicale, capace di unire classicità, modernismo e avanguardia. “The Blessing” costituisce un ponte ideale tra la musica di Massimo Urbani e quella del suoi idolo Charlie Parker.

La storia della copertina è alquanto emblematica: la quarta anta della cover del CD ci mostra un Massimo Urbani al cospetto di Charlie Parker, quasi in adorazione, mentre lo osserva dal basso con devozione, immolandosi per lui come un sacerdote laico di fronte ad una divinità pagana. Suddetta immagine era l’idea di copertina proposta per l’ultimo disco del sassofonista romano, ma infine in casa Red Records si optò per l’uso di un primo piano che mettesse in evidenza quel suo faccione bonario, a testimonia della dolcezza di un musicista, puro e incorruttibile, in contrasto con l’escalation di una vita turbolenta ed un modo si suonare energico, trasversale e tagliente.

Massimo Urbani

Sono molti i punti di contatto tra Urbani e Bird, non ultimo quello strano gioco del destino, che li ha strappati alla vita terrena, entrambi, all’età di 35 anni. “Blues For Bird” è la rappresentazione sonora della quarta di copertina, dove Urbani si esprime attraverso un perforante blues, molto intimo, carico di pathos e di presagi. “My Little Suede Shoes”, presa dal repertorio di Charlie Parker, costituisce un altro tributo al suo motore ispirativo e non lascia dubbi sulle sue radici musicali, come se l’immagine gigante di Bird sulla quarta di copertina ne volesse seguire lo sviluppo. “The Blessing” si sostanzia come un flusso perpetuo di eccellenti performances, nove tagli, alcuni ripescati dal passato, ma tutti ben inseriti in contesto sonoro organico e compatto.

Fra i momenti più attrattivi ci sono le due takes alternative di “What’s New” e di “The Way You Look Tonight”, pezzi molto familiari, ma riportati a nuova vita, così come l’interpretazione di “Everything Happens To Me” è ancora ritenuta da molti tra le più riuscite di tutta la storia del jazz. Un encomio solenne va al bassista Giovanni Tommaso, al pianista Danilo Rea e all’onnipresente Roberto Gatto alla batteria. Nei due pezzi composti da Tommaso, il gruppo è affiancato dal sassofonista tenore Maurizio Urbani. “The Blessing”, letteralmente la “la benedizione” è uno degli album più belli della storia del jazz italiano, di cui Massimo Urbani rimane, a tutt’oggi, un insuperato interprete e rappresentante; un disco di alto profilo jazzistico che non dovrebbe assolutamente mancare nella vostra collezione.