// di Francesco Cataldo Verrina //

A volte ci si domanda se sia lecito trasportare in una dimensione jazz delle canzoni soul, funk, pop hip-hop et similia o si rischia di fare delle blande operazioni commerciali. In «Serious Fun» Lester Bowie fa un operazione inversa, porta il metodo applicativo della struttura formale del jazz in una cornice pop-soul-dance. L’arguzia di Bowie in questo progetto, dal titolo anche ironico, «divertimento serio» «Serious Fun», non è quello di stravolgere, reinterpretare secondo una chiave jazzistica, ma di giocare su differenti moduli espressivi e di renderli uniformi, usando la medesima tecnica espositiva, grazie all’apporto dei Brass Fantasy.

L’ensemble è composto da quattro trombe, E. J. Allen, Gerald Brezel, Lester Bowie e Stanton Davis; un corno francese, Vincent Chancey; due tromboni, Steve Turre e Frank Lacy, che svolge anche il ruolo di cantante; una tuba, Bob Stewart; due tamburi e percussioni varie ad appannaggio di Famoudou Don Moye; tutti i componimenti si appropriano di una forte senso di funkness, di una dinamica soul-dance, quasi ispirati una decadente disco-music con rimandi al Philly Sound, a cui il jazz fa solo da contorno.

L’orchestrazione dei brass da struttura morale ed artistica al progetto, la finalità è semplicemente ludico-evasiva, con una strizzata d’occhio all’airplay radiofonico, tenendo conto che l’iniziativa nasce in un contesto giapponese e sicuramente fu stimolata da un buon ingaggio. In questa scatola di cioccolatini alcolici e spiritati, pieni di aromi e zucchero di canna e fiori di bambù trovano spazio due canzoni di Billie Holiday, inclusa una versione davvero inattesa, ma rispettosa di «Strange Fruit», «Inflated Tear» di Rahsaan Roland Kirk, «Papa’s Got A Brand New Bag» di James Brown, due ottimi restauri, «Smooth Operator» e «Don’t Worry, Be Happy», e perfino la ripresa di «Da Butt» di Marcus Miller. La produzione è firmata Art Ensemble Of Chicago.

Non meravigliatevi, siamo nel 1987 e molte certezze, soprattutto intorto al jazz d’avanguardia si sono sgretolate ed ogni residuo di sperimentalismo si andava sciogliendo come neve al sole. «Serious Fun» è album davvero serio e divertente, ben strutturato, con ottimi arrangiamenti, ben curato dal punto di vista sonoro: un piccolo gioiello nel suo genere, che potremmo ridefinire funk-pazz, soprattutto consapevoli del fatto che Lester Bowie e compagni stessero facendo proprio sul serio.

Lester Bowie