// di Marcello Marinelli //
La mia fidanzata si chiama Lidia e non è un’appassionata di jazz ma iniziandomi a frequentare non poteva continuare ad ignorare questo mondo sonoro e esagerando con le definizioni ed enfatizzando” IL MONDO SONORO”. La mattina di sabato 4 maggio 2019 le dico. ”Preparati psicologicamente che stasera andiamo a vedere un concerto jazz, ho preso già i biglietti, il concerto si tiene all’auditorium”. “Chi andiamo a vedere?”. “Giovanni Guidi” faccio io. Lei di rimando: ”Chi è Giovanni Guidi?”. Io con molta pazienza rispondo:” E’ un giovane pianista di Foligno, un grande musicista che ho conosciuto nei gruppi di Enrico Rava”. “Chi sarebbe Enrico Rava?”.
La pazienza stava per finire e stavo cominciando a dare escandescenze e cominciando ad alzare il tono della voce le faccio: “Ora hai davanti a te solo una possibilità, o ti ricordi chi è Enrico Rava oppure considerati lasciata definitivamente quindi disimpegnata per il concerto di stasera, non dire niente di più, hai solo cinque minuti che iniziano da adesso, solo un indizio, l’abbiamo già visto in concerto”. “Sei il solito arrogante e prepotente”. “Hai ragione ma sul jazz non si può andare oltre un certo limite”. Offesa si mise a pensare e allo scadere del quarto minuto mi fa:” Certo Enrico Rava il concerto che abbiamo visto proprio all’auditorium col tributo a Michael Jacksion”. “Brava, ma se non era per il pop (di altissimo livello) e per Michael Jackson non ci saresti arrivata e stavo per fare il numero di Elisabetta per il concerto di stasera.” “Certo che sei proprio uno stronzo”. “Si lo ammetto, però preparati e stasera andiamo, Elisabetta aspetterà tempi migliori”.
Non avevo sentito il disco e quindi non sapevo cosa mi aspettasse. Il concerto è stato semplicemente meraviglioso e il disco che ho sentito dopo (forse) non rende giustizia alla musica di quella serata. Già dalle prime note di introduzione al piano, con l’acustica perfetta dello studio Borgna, intuivo che sarebbe stata una grande serata di jazz e così è stato. Grande ispirazione di tutto il gruppo con il leader, Francesco Bearzatti e Thomas Morgan in stato di grazia accompagnati energicamente da Roberto Cecchetto e Joao Lobo. Guardo il volto della mia fidanzata e le faccio: “E’ stato un bellissimo concerto vero amore?”. “Si veramente un gran bel concerto ma tu rimani un grandissimo stronzo”. “ Almeno sai chi cantava la canzone famosa che hanno eseguito al bis?”. “Ancora con questi indovinelli stupidi? Sei un cretino. Comunque Avec les temps la cantava Leo Ferrè”. “Brava amore.Ti amo”. “Io ti odio”

Col Tempo
Col tempo
Col tempo va tutto se ne va
Si dimentica il viso e si dimentica la voce
Il cuore che non batte più, non vale la pena d’andare
Cercare più lontano, bisogna lasciar perdere e va molto bene cosi
Col tempo
Col tempo va tutto se ne va
L’altra che si adorava, che si cercava sotto la pioggia
L’altra che s’indovinava da uno sguardo sfuggente
Tra le parole e le righe sotto il fard
D’un giuramento truccato che se ne va a fare una nottata
Col tempo tutto svanisce