// di Marcello Marinelli //
In questo disco l’incontro tra due mostri sacri, l’unico, tra due voci uniche nel panorama della musica afroamericana, l’incontro tra due miti, quando la parola mito non è abusata, John Lee Hooker e Miles Davis. John Lee Hooker, la tradizione, la quintessenza del blues, che un semplice accordo e con un grugnito esalta l’anima del blues, quella primordiale, atavica profonda, misteriosa e struggente, scarna ed essenziale. Un disco blues, autenticamente blues.
Il blues è così importante e fondamentale nella storia della musica e del mondo che se non fosse nato negli Stati Uniti per le note vicende storiche, sarebbe nato da qualche altra parte, in un altro momento, perché si sarebbero create le condizioni per fare nascere le basi della musica moderna. Ve lo immaginate il mondo moderno senza blues? Inimmaginabile. Il blues è come colata lavica che esce dal cratere dei vulcani, viene dalle viscere della terra che fa sgorgare con inondazioni di lava incandescente le scorie che si accumulano negli anfratti nascosti e nelle pieghe segrete dell’esistenza nel suo lato contraddittorio e misterioso. Il blues incarna l’anima cruda ed affascinante dell’esistenza nel suo dispiegarsi senza paracadute. Il blues come espressione del popolo afroamericano alla ricerca di un’ identità nel nuovo mondo.

La grandiosità di questa forma musicale è che nasce in un contesto preciso negli Stati Uniti D’America in una minoranza sfruttata, vilipesa, schiavizzata e la meraviglia delle meraviglie è che questa semplice forma, questa espressione artistica nata nei bassifondi del mondo, diventa Arte Universale, il blues come emancipazione e come risposta artistica alle contraddizioni dell’umanità. Il blues come rivalsa e risposta alle storture. Tutti ballano il blues, tutti conoscono il blues, tutti riconoscono il blues, “Tutti abbiamo un blues da piangere”. L’universo racchiuso nelle dodici battute del blues. Qui in compagnia del maestro e della leggenda John Lee Hooker, il genio della musica che dal blues ha attinto la sua ispirazione e la sua arte e ha attraversato da protagonista assoluto tutte le fasi della musica moderna afroamericana, sua maestà Miles Davis, ma senza John Lee Hooker non ci sarebbe stato Miles Davis.
Tutto nasce dal blues e al blues prima o poi si ritorna. Se il diavolo ha partorito il blues non è poi così cattivo come lo dipingono. Allora God save the blues, ma visto che il blues è soprattutto la musica del diavolo, Devil save the blues!